Villa Fabbricotti

Alla pendici della collina di Montughi, poco distante dal centro storico di Firenze, costituisce un esempio di parco all’inglese come il vicino parco del Museo Stibbert

Il parco si sviluppa lungo l’asse longitudinale che collega il piazzale di ingresso su via Vittorio Emanuele II e la cima del pendio dominato dalla villa Fabbricotti, mediante l’alternanza di rampe gradonate e terrazzamenti, al termine dei quali si sviluppa l’ampio giardino pianeggiante con copertura a prato che circonda la villa. Dall’ingresso è possibile raggiungere la cima del pendio anche percorrendo un viale ad ampi tornanti che, intersecate in due punti le rampe, prosegue sulla sinistra della villa per ricollegarsi al terrazzamento ad ovest che affaccia sul belvedere.

Le prime anse del viale e i lati dei terrazzamenti sono caratterizzati dalla presenza di masse di vegetazione arborea che nel proseguo si diradano a vantaggio di singole alberature, palme e scorci paesistici. La consistenza botanica del parco è variegata e caratterizzata dalla presenza di diverse specie tra cui ippocastano, palma nana, cedri, albero di Giuda, ecc.

Il parco è anche valorizzato dalla presenza di elementi puntuali quali una piccola cappella stile Pantheon (a est della villa), un tempietto in stile neoclassico a pianta circolare con copertura a cupola (a nord della villa), due leoni di pietra posti ai lati della seconda rampa, due vasi in pietra con figure zoomorfe.
La sistemazione del parco si deve a Giuseppe Fabbricotti, imprenditore carrarese, che acquistato nel 1864 il complesso, ne affidò la sistemazione all’architetto Antonio Cipolla (autore della sede della Banca d’Italia a Firenze), poi realizzata dall’architetto Vincenzo Micheli, che secondo le fonti vi apportò consistenti varianti.

Nella struttura del parco è possibile riconoscere quali fonti di ispirazione, da una parte, le rampe del Poggi di piazzale Michelangelo e il declivio terrazzato della villa della Petraia.

Nel 1935 fu acquistata dallo stato per destinarla alla “Gioventù Italiana del Littorio”. Nel secondo dopoguerra entrò a far parte del patrimonio della Regione Toscana per poi pervenire al Comune.

Per adeguarla al nuovo uso e consentire l’accesso carrabile fino alla villa, in epoca relativamente recente, fu realizzato l’ampio parcheggio sulla sommità del pendio, ad est della villa, e la strada asfaltata che corre lungo il confine destro della proprietà.

Attualmente la villa è sede degli uffici dell’Agenzia Regionale di Promozione Turistica.

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