Ubicato alla pendici della collina di Montughi, poco distante dal centro storico di Firenze, costituisce un interessante esempio di parco all’inglese non privo di elementi eclettici
Il parco del Museo Stibbert è articolato in viali principali e percorsi secondari, lungo i quali si incontrano, alternandosi, alberi quali cipressi, tigli, lecci, pini domestici, esemplari di corbezzolo di Grecia, oltre a siepi e prati, nonché un laghetto con isola e un tempietto neo-egizio, giochi d’acqua e grotte.
All’interno del parco sono anche presenti elementi che si distaccano dalla struttura all’inglese ovvero la fila di sculture e di busti classici posti lungo uno dei vialetti come richiamo al giardino all’italiana, nonché le numerose statue in terracotta presenti nel parco, di matrice tipicamente fiorentina.
Il parco del Museo Stibbert fu realizzato tra gli anni 60 e 70 dell’Ottocento dal proprietario dell’epoca Federico Stibbert, facoltoso collezionista d’arte nato a Firenze ma cittadino britannico, che creò l’omonimo museo tra le cui collezioni spicca quella di armi e armature storiche.
Federico Stibbert affidò l’ampliamento del preesistente giardino all’italiana di pertinenza della Villa di Montughi all’architetto Giuseppe Poggi, già progettista dei viali fiorentini.
Il grande parco rispondeva non solo agli interessi del proprietario ma anche alla passione della madre per la natura e il giardinaggio, cosicché in esso erano presenti non solo alberi e arbusti delle “varietà più distinte e più decorative” ma anche interessanti collezioni di fiori, oggi non più presenti.
Nel 1908, successivamente alla morte di Federico Stibbert, il possedimento pervenne al Comune di Firenze che rese l’area a verde liberamente fruibile come parco pubblico, valorizzandone tale vocazione con i lavori di recupero eseguiti nel secondo dopo guerra.
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